La Battaglia dei Sassi grossi
(Battaglia di Giornico)
Storia
Riportiamo la descrizione della Battaglia
di Giornico che fece Stefano Franscini nella sua "La Svizzera italiana"
Dal sito dell'Ufficio
federale di statistica puoi scaricare le pubblicazioni del
Franscini, fra cui "La Svizzera italiana"
... Ripassarono il Gottardo lasciando in
Leventina alcuna compagnia d'uomini di Svitto, Zurigo, Lucerna ed Uri, e
le milizie della valle, gli Svizzeri, sotto gli ordini di Troger
capitano d'Urania, i Leventini, sotto quelli del capitano Stanga di
Giornico.
Il conte Torello aveva ricevuti rinforzi e l'espresso comandamento di
cacciar gli Svizzeri anche dalla Leventina. Tolte seco più di quindici
migliaia di soldati, con grande seguito di cavalli e cannoni,
avanzandosi verso il ponte di Biasca. Quindi se gli fece incontro un
corpo di Leventini, che non per altro l'affrontarono, se non per
condurlo nel piano tra Bodio e Giornico, dove il loro capitano Stanga
ogni cosa aveva predisposto a render fatale la giornata a' ducheschi.
Allagata era la pianura nell'aspettazione che l'aspro freddo della notte
la convertisse in un campo di ghiaccio; e pronta era sulle alture gente
che dirupar ne dovea innumerevoli e grossi macigni. Tutto andò a
meraviglia. Poche centinaia di Svizzeri e Leventini disfecero quel
formidabile esercito di nemici, uccidendogli, chi dice 1400 chi 4000
uomini, pigliando gli cannoni e una grandissima quantità d'altre armi e
copia di vittovaglie, inseguendolo sino nella Riviera e facendogli un
gran numero di prigionieri. Questa è la battaglia di Giornico, data alli
sassi grossi il giorno degl'Innocenti del 1478: guadagnaronla cogli
Svizzeri lo Stanga e i suoi Leventini. Lo Stanga carico di ferite, spirò
nel riporre il piede nella propria casa, di ritorno dalla battaglia. Di
quella vittoria si sparse il grido per tutta Italia; una, come vuole
spesso la capricciosa fortuna, degli oscuri Leventini non si parlò, e
tutta Italia tremò al nome Svizzero.
Tra il terrore di quella sconfitta i Lombardi bramarono la pace, e per
introdotto di Luigi XI di Francia fu conchiusa a gran vantaggio degli
Svizzeri (1479). Misero a 100.000 ducati il prezzo del ritirarsi, a
24.000 fiorini la spesa dell'armamento: a questa condizione furon
rinnovati i trattati, e confermata ad Uri la signoria sulla Leventina, a
cui era dovuta in molta parte la insigne vittoria. Tale è la sorte di
chi pugna non per suo ma per altrui conto. ...
Un'altra descrizione degli eventi ci viene
riportata dalla pubblicazione della Fondazione "Pro Commemorazione della
Battaglia di Giornico - 1478" intitolata
La guerra del ghiaccio ovvero la Battaglia dei sassi grossi
Memorie del Cappuccino
Padre Angelico Cattaneo da Faido
Durante la ritirata, i soldati sconfitti
lasciarono sul campo una grande quantità di armi e materiale. Nel
Museo storico di
Lucerna sono conservate le
rotelle milanesi (Scudi rotondi,
generalmente un po' convessi, di materiale vario: metallo, legno coperti
di tela o cuoio, cuoio cotto, vimini intrecciati con seta (turche e
veneziane) ecc. Alcune, decorate con cura particolare come certe rotelle
milanesi a rilievo, erano unicamente da pompa).
Purtroppo. in Leventina non è rimasto nessun cimelio della battaglia.
Parecchi "cannoni" (colubrine et altri pezzi di artiglieria),
custoditi a Giornico, furono confiscati dagli austriaci nel 1799.
24 luglio1937
Prima giornata Tiro commemorativo
25 luglio 1937 Seconda giornata Tiro commemorativo
31 luglio 1937 Terza giornata Tiro commemorativo e Giornata
dell'Esercito
1° agosto 1937 Giornata Officiale
d'inaugurazione del Monumento che ricorda la Battaglia di Giornico Dalla Diana a colpi di cannone (ore 7.00) si passò a vari
momenti edificanti e d'intrattenimento: il ricevimento delle autorità,
la sfilata, la Messa da campo celebrata da
S.E. Mons. Vescovo Jelmini, i concerti della Civiche
Filarmoniche di Lugano e di Bellinzona, i vari discorsi, fra cui
quelli del Presidente del governo cantonale On.
Enrico Celio e del Presidente della Confederazione On.
Giuseppe Motta.
Nel corso dello spettacolo serale suonò anche la Radio Orchestra di
Beromünster.
Il
parto del monumento fu lungo e difficile: la proposta, lanciata dal
biaschese Isidoro Rossetti nel 1886 e ripresa in vista dei
festeggiamenti del 450° del 1928, incontrò innumerevoli difficoltà di
ordine politico, finanziario ed artistico.
Finalmente, nel 1929, a seguito del secondo concorso, l'incarico fu
affidato allo scultore
Apollonio Pessina di Ligornetto, che
operò,
coaudiuvato dai tagliapietra Giuseppe Redaelli e Antonio Tengattini, su
un enorme masso di granito che si trovava, in buona parte sotto terra,
all'inizio del bosco sopra il punto in cui sorge adesso il monumento
(che pesa ca. 20 tonnettate). Fu trasportato con l'ausilio di binari.
Durante la posa, si verificò un incidente (vedi foto) che procurò al
valoroso guerriero la rottura del naso. L'opera costò complessivamente
27'000 franchi.
Il monumento oggi.
La commemorazione dei 500 anni
Nel 1978 furono commemorati i
500 anni della battaglia.
Oltre al corteo storico e a molte
altre manifestazioni, fu restaurata Casa Stanga,
ora Museo di
Leventina, con un intervento di restauro/ripristino).
Il
libro Giornico 1478-1978 (di cui
riproduciamo qui a fianco la copertina, invero un po' malconcia), a cura
di Roberto Forni, Plinio Grossi e Romano Rossi,
edito nel 1979 dalla Fondazione per la commemorazione del 500° della
battaglia di Giornico, riporta molte notizie storiche, geografiche e
economiche su Giornico e sulla Leventina.
Da questo abbiamo riportato le notizie relative alla storia del
monumento.
Abbiamo ritrovato alcuni documenti filatelici emessi nel 1978 per commemorare il
500° della Battaglia dei sassi grossi
Giornico
Il paese di
Giornico
si trova in Bassa
Leventina, ai piedi delle
Gole della Biaschina.
Giornico possiede, oltre al Museo di Leventina e alla Congiunta, un
notevole patrimonio storico, in particolare le sue numerose chiese.
Uno dei due ponti romani che collegano le due sponde del
fiume Ticino, passando per la caratteristica isola.
Due delle sette chiese di Giornico (San Michele e San
Nicola).
In particolare, la chiesa di
San Nicola (o San Nicolao), la seconda sulla foto, è un vero gioiello dell'arte romanica, sicuramente una
delle più importanti testimonianze del
romanico
in Ticino. La
chiesa è stata restaurata nel 1945
Il Museo di Leventina, propone vari aspetti della vita
quotidiana della gente leventinese dei secoli scorsi
La
Congiunta, Giornico: la moderna costruzione edificata nel 1992 è opera
dell'architetto Peter Märkli ed è situata all'entrata nord del villaggio di
Giornico, tra il fiume Ticino e la ferrovia. All'interno sono esposti
rilievi e sculture dal 1950 al 1991 dell'artista Hans Josephsohn
(Zurigo).
Chiavi ottenibili presso il Ristorante Giornico. Tel. 091 864 25 22