Nel 2019 il Patriziato di Sobrio ha
acquistato l'ex Casa comunale dal Comune di Faido.
Nella foto in basso, i partecipanti all'Assemblea ordinaria dell'8 dicembre
posano davanti all'edificio, sul quale è stata apposta la nuova scritta
"Casa patriziale".
Ufficio patriziale
Presidente
Flavio Giandeini
Membri
Mauro D'Andrea
Marco Jamusci
Segretario
Mauro Domenighini
A sinistra, il Messaggio Municipale del Comune di Faido che propone la
vendita al Patriziato di Sobrio della Casa comunale, ormai non più
necessaria a seguito della fusione dei due comuni.
Nel 2013, il Patriziato ha pubblicato il libro Sobrio. Identità, risorse e percorsi
di una comunità alpina
(presentato qui sotto),
a cura di Mark Bertogliati e con importanti contributi
di Fabrizio Viscontini, Giovanni Sobrio,
Stefania Bianchi, Massimiliano Ferri, Giovanni Buzzi, Mario Vicari, Bruno
Giandeini .
Il libro è in vendita a fr. 40.-
Sobrio
e la sua storia in una pubblicazione di Diana Tenconi, curatrice del
Museo di Leventina
Presentato nel dicembre 2013, il volume edito dal
Patriziato di Sobrio è un’interessante monografia che ci fa scoprire il
passato di questa località sotto diversi punti di vista. L’obbiettivo
del curatore dell’opera Mark Bertogliati e degli autori chiamati a
partecipare alla pubblicazione è quello di fare un’analisi della storia
della comunità di questo villaggio leventinese sotto differenti punti di
vista. Lo storico Fabrizio Viscontini getta uno sguardo
sull’organizzazione politico-amministrativa tra Basso Medioevo e la fine
dell’epoca moderna che nell’area dell’attuale Canton Ticino si concluse
con l’invasione delle truppe francesi nel 1798. Lo sguardo scorre sulle
relazioni tra Sobrio e i livelli istituzionali superiori, ossia la
Vicinanza di Giornico, la Comunità di valle e gli Urani che dominarono
la Leventina fino al marzo del 1798. Le unità istituzionali più piccole,
dette terre o vicinati, erano piccoli nuclei abitati come Ronzano e
Villa, rette da un console e si occupavano, ad esempio, dei problemi
legati agli animali, all’acqua e al fuoco, ai boschi protetti (faure),
ai lavori comuni, al forno, alla pulizia dei sentieri ed all’istruzione
impartita ai giovani dal parroco. Se per le questioni istituzionali
Sobrio e la Leventina erano sotto il dominio Urano, per quello che
riguardava le questioni religiose, la giurisdizione era quella della
Diocesi di Milano. La storia legata alla comunità di Sobrio è
caratterizzata dalla persistente ricerca di maggiore autonomia dalla
Vicinanza e dalla Parrocchia di Giornico per le questioni istituzionali
e religiose. Questo aspetto è ben descritto in una diatriba della metà
del 1600 tra i sobriesi e i parroci di Giornico, ai quali i primi
avrebbero dovuto pagare una tassa versata sottoforma di formaggio fatto
di latte grasso. I parroci di Giornico sostenevano invece che il
formaggio fosse stato fabbricato con latte magro. La causa assunse
un’importanza notevole poiché giunse fino alla Curia Romana e per uno
strano errore una copia venne inviata anche a Filippo IV d’Asburgo re di
Spagna.
Grazie
all’analisi di alcune vertenze legate ai confini territoriali, Mark
Bertogliati - partendo da materiali inediti raccolti da Giovanni Sobrio
- ci fa poi scoprire l’esperienza quotidiana del territorio e la
minuziosa conoscenza da parte degli abitanti degli elementi naturali e
dei confini giuridici della propria terra. Queste conoscenze
permettevano alla comunità di creare una cultura collettiva legata allo
spazio del vivere quotidiano estremamente ricca e precisa. Anche la
percezione dello spazio e del territorio assunse un interessante
significato grazie alla descrizione delle festività e delle celebrazioni
liturgiche all’aperto. La periodica risacralizzazione del territorio
attraverso le rogazioni per la protezione della campagna e la
propiziazione dei raccolti, assieme alle innumerevoli altre processioni,
testimoniano l’importanza della cura dedicata al proprio territorio e
alla sua perlustrazione da parte della comunità. La trascrizione di
alcuni tratti del Martirologio del 1671 ci indica proprio con quali
modalità si celebravano le festività e si svolgevano le processioni. Il
25 aprile del 1899, giorno di San Marco, fu indetta una processione che
passava da nove croci. Si iniziava dalla Croce sotto la casa di
Gottardello passando poi dalla Croce di Crocetta situata vicino alla
casa di Lorenzo Defanti. In questo luogo si benediva la campagna prima
di ripartire per quella subito sopra, all’inizio del sentiero per andare
a Cavagnago. Si giungeva poi all’oratorio di San Rocco, ma non si
entrava e si passava per la Croce di Sagarey. Alla Croce al rii di mezzo
si benediva di nuovo la campagna per proseguire verso quella dipinta sul
muro di Raffaele Ambrogini, la Croce di Nariscio e in fine la Croce al
Mott da Sac in cui si terminava con un’ulteriore benedizione della
campagna. Partendo dalle testimonianze risalenti al XIII secolo,
Giovanni Sobrio ricostruisce le principali vicende che caratterizzarono
l'organizzazione ecclesiastica, dalla separazione dalla Parrocchia di
Giornico avvenuta nel 1585 assieme a Cavagnago alla costituzione di una
parrocchia autonoma nel 1611. Allo scopo di ricostruire l’evoluzione del
territorio negli ultimi trecento anni, Mark Bertogliati e Patrik Krebs
ritornano sul Libro degli Ordini, redatto nel 1767 e aggiornato fino al
1856 che va a costituire una vera e propria radiografia dell'uso del
suolo e dell'organizzazione interna della comunità a cavallo tra i due
secoli. . Le dinamiche demografiche e la migrazione stagionale degli
abitanti di Sobrio sono poi trattate da Stefania Bianchi e Massimiliano
Ferri. Giovanni Buzzi nel capitolo seguente si occupa invece dei
caratteri di questo insediamento alpino fino all’inizio del Novecento e
delle soluzioni costruttive adottate in relazione al contesto
leventinese e sudalpino. Mario Vicari ci apre invece un’interessante
parentesi grazie alle testimonianze orali raccolte sul territorio che ci
riportano in dietro nel tempo di una settantina d’anni e dalle quali
emergono espressioni, usanze e modalità di gestione del patrimonio
naturale oggi scomparse. Il contributo di Vicari è seguito da un
capitolo curato da Bruno Giandeini che, con esempi concreti, introduce
il lettore al lessico del dialetto di Sobrio, riportato poi nel
dettaglio in un utile quanto articolato glossario. Lo sguardo finale che
ci riporta alle vicende e alla storia più recente di Sobrio lo offre
Mark Bertogliati che tratteggia i cambiamenti avvenuti nel villaggio nel
secondo dopoguerra.
23.01.2022
Il
Patriziato di Sobrio
ha aderito ad un grande progetto, coinvolgente anche i patriziati di
Cavagnago e Bodio, che prevede importanti
lavori selvicolturali nei boschi di
protezione.
Il progetto, coordinato dall'Ufficio
forestale, per quanto riguarda Sobrio prevede grossi interventi
selvicolturali nei boschi di Rivacaccia e Riell (vedi cartina,
l'ampliamento del piazzale di deposito ed esbosco legname in zona
Parféisc, la sistemazione della strada forestale Fopa-Puscett e il
rifacimento del ponte all'uscita di Villa verso Parféisc.
La durata dei lavori è stimata in 10 anni.
28.02.2021
Pubblichiamo un interessantissimo studio
di Giovanni Sobrio
sulle origini del nostro
Patriziato e Comune.
Abbiamo impaginato il documento, consegnatoci in forma di bozza
dattiloscritta. Lo potete scaricare facendo clic sull'immagine a
sinistra.
Associazione
Attinenti e simpatizzanti di Sobrio
Sobrio, Leventina, Ticino, Svizzera